Metti una sera a Mogliano

Serata importante ieri sera (n.d.a. 14/3/10) alla Sala del Centro Sociale di Mogliano con l’iniziativa “Per un futuro sostenibile” promossa dalle Federazioni provinciali di Treviso e Venezia di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ nell’ambito della campagna per la lista SEL-PSI alle elezioni regionali.

Ha aperto i lavori Maurizio Beggio, candidato di Mogliano, che ha messo in rilievo il forte senso di progetto politico della Lista SEL-PSI. Ha inoltre fatto il punto sull’inutilità dei due inceneritori di Unindustria di Silea e Mogliano, progetto calato dall’alto senza alcun confronto con il territorio, tanto da risultare anche eccessivamente sovradimensionato.

Stefano Dall’Agata che presiedeva l’incontro ha presentato come vi siano nuove tecnologie che permettono ulteriore recupero del rifiuto (materie plastiche) con costi decisamente concorrenziali allo smaltimento tramite incenerimento, oltre alla conosciuta tecnologia del Granulated Sintetic Sand proposta dal Centro di Riciclo di Vedelago, anche la tecnologia basata sulle miscele polimeriche multifase. Ha poi stigmatizzato il comportamento incoerente del Ministro Zaia, che a Roma vota il nucleare e in Veneto rilascia interviste in cui si dichiara contrario, quando Muraro con la Lega, PDL e UDC votano contro l’ODG proposto dalla sinistra in Consiglio per dire sì alle energie pulite e no al nucleare.

Rita Zanutel, capolista a Venezia sempre per SEL-PSI, ha insistito su come la riduzione del rifiuto a monte sia una strada da seguire, ha poi portato l’esempio del suo Comune, San Stino di Livenza, dove con il sistema porta a porta si sono raggiunte altissime percentuali di raccolta differenziata, dimostrando ancora una volta che si può lavorare come Amministratori per l’ambiente e la salute dei cittadini.

Luca De Marco, Coordinatore provinciale di SEL a Treviso e candidato al Consiglio regionale, ha messo in evidenza come vi sia un imperativo morale ad essere contrari a questi due inceneritori, e che anche chi in linea di principio è favorevole all’incenerimento, nel caso in questione non possa avallare il comportamento criminoso del conduttore dell’iniziativa industriale, quel Piero Grossi ora ospite delle patrie galere, che estromesso dalla Puglia ha cercato business nella Marca, trovando partnership in Unindustria Treviso.

Tra il pubblico presente una rappresentanza dei Comitati Riuniti che hanno chiesto ai candidati la firma di una lettera d’impegno contro gli inceneritori in Veneto, così come già fatto dal Candidato Presidente per il Centro-Sinistra Giuseppe Bortolussi, invito che è stato prontamente accolto dai Candidati presenti.

Dopo alcuni interventi dal pubblico, che hanno sottolineato i temi della serata ha preso la parola Gianni Mattioli, Responsabile Nazionale Politiche Ambientali del movimento politico guidato da Nichi Vendola, che ha ribadito l’importanza e la validità di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ come luogo e spazio possibile per la costruzione di un’alleanza ampia per la ricostruzione di un’azione politica e programmatica al passo con i tempi odierni.

Ha messo in rilievo l’attuale situazione di insostenibilità del modello energetico mondiale, basato per l’80 % sui combustibili fossili, e su come l’aumento di CO2 in atmosfera stia determinando una pericolosa fase di instabilità climatica, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Si tratta di una situazione pericolosa anche in funzione del fatto che le guerre sono organiche al controllo delle risorse energetiche, e che si debba andare verso un modello si sviluppo improntato al “ben vivere per tutti”, ricalcando le linee guida del Libro bianco di Jacques Delors, che non è di certo un pericoloso ecologista fondamentalista.

Punti cardine di un programma di questo tipo sono la riqualificazione urbana, la ristrutturazione delle reti dei trasporti, la multimodalità, la sicurezza alimentare un’agricoltura caposaldo della tenuta del suolo, energie pulite e rinnovabili, nonché la difesa del lavoro per tutti.

In merito all’ultima questione, Mattioli ha giudicato troppo debole la risposta all’attacco all’Art.18.

Ha poi precisato che l’accordo europeo del 20/20/20 che prevede 20% di riduzione di emissioni di gas serra, il 20% di risparmio energetico e il 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili non è raggiungibile con il programma nucleare di Berlusconi e Scaiola.

Ha poi ricordato che il nucleare fu abbandonato perché fuori mercato, dati i costi crescenti per garantire le sicurezze chieste dall’opinione pubblica, e come comunque vi sono quattro problemi non risolti:

  1. la scarsità dell’uranio, che ai consumi attuali sembra basti per 50 anni, tempi che si riducono se si dovesse aumentarne il comsumo;
  2. i costi che sono doppi rispetto al gas naturale, e comunque più alti anche delle altre fonti di energia;
  3. i rischi per la salute, i limiti considerati accettabili, se parametrati su un’industria come la FIAT che ha 80.000 lavoratori, sarebbero rapportabili ad 80 morti all’anno e quindi inaccettabili;
  4. non vi è ancora soluzione al problema delle scorie.

La strada praticabile e quindi quella dell’energia da fonti rinnovabili, la ricerca e la tecnica mettono ormai a disposizione molte opportunità, ad esempio: dalle tegole fotovoltaiche, a nuove pale eoliche di aspetto meno impattante e a sempre minor impatto acustico.

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