Premesso che il presidente Muraro non ha torto quando invita a guardare anche al meccanismo dei rimborsi dentro i Consigli di Amministrazione delle varie società a capitale pubblico lottizzate in primis dalla Lega, e che ormai dovrebbe essere chiaro ai più l’abisso che separa le province dalle regioni in termini di costo della politica, riteniamo che sulla questione dei rimborsi chilometrici si possa fare qualche passo in avanti.
Oggi la legge prevede che ai consiglieri provinciali spetti un rimborso chilometrico pari a un quinto del costo medio della benzina (circa 0,35-0,36 euro al chilometro), mentre a presidente e giunta, che sono quelle che macinano chilometri su chilometri, spetti il rimborso con tariffe Aci (a seconda del veicolo, può essere il doppio o anche più).
Lo prevede la legge, e vale per tutte le Province d’Italia. Nulla impedisce che gli amministratori provvedano ad autoriduzioni volontarie, per questo noi invitiamo la Giunta, se non ritiene di porre un tetto massimo ai rimborsi, di acconsentire alla parificazione del loro rimborso a quella dei consiglieri.
Oltre che per ragioni ovvie di sobrietà, ci pare inoltre che il sistema di tariffazione Aci, che riconosce rimborsi maggiori ai veicoli più costosi e più inquinanti, non sia ecologicamente condivisibile. Trattandosi di un calcolo che comprende tutti i costi del veicolo (carburante, assicurazione, manutenzione) e intende frazionarli per costo chilometrico, la tariffa Aci prevede infatti che l’amministratore che possiede un grosso Suv o una fuoriserie o una potente berlina tedesca riceva un rimborso doppio rispetto a chi viaggia con una Panda a gpl.
Ricordiamo, inoltre, che già lo scorso anno il nostro gruppo presentò una proposta di riduzione delle spese relative agli amministratori della provincia, proponendo il dimezzamento dell’indennità del Presidente del Consiglio Provinciale che, del tutto ingiustificatamente, la legge parifica a quella di un assessore. Secondo noi il carico di lavoro e di responsabilità che la carica comporta non giustifica questa previsione di legge, che però i supertecnici al governo non paiono in grado di individuare e modificare, e quindi chiediamo che si proceda ad una autoriduzione per far fronte alla difficile situazione economica dell’ente.
Gruppo Consiliare
Sinistra Ecologia Libertà
Provincia di Treviso