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SEL chiede chiarezza sull’abuso di fogli di via a Treviso

La Tribuna di Treviso, 3 settembre
INTERROGAZIONE
Dossier di Sel «Trattamenti diversi Abusi di fogli di via»
E il «trattamento» riservato dalla forze dell’ordine a Al, ma anche le condotte e gli episodi di violenza degli ultimi anni a Treviso, ad opera di esponenti di estrema destra, finiscono adesso in Parlamento. L’onorevole Giulio Marcon (Sel), preannuncia un’interrogazione al ministro degli Interni sui ripetuti fogli di via ai giovani di Ztl, al «diverso trattamento» dei diversi schieramenti. E Sel chiederà anche un incontro al questore di Treviso.
Marcon si è incontrato con Luigi Amendola, capogruppo di Sel in Provincia, e con Said Chaibi, capogruppo ai Trecento, che gli hanno consegnato un ricco dossier. «Ci sono dentro tutte le violenze compiute dall’estrema destra», spiegano Amendola e Chaibi, «così come l’uso e l’abuso dello strumento dei fogli di via: vogliamo vederci chiaro. Siamo contro ogni tipo e forma di ” violenza”, anche quella su come viene certe volte gestito il dissenso nel nostro territorio. Consideriamo esagerato l’uso dei fogli di via, e non capiamo perché questo atto sia usato quasi esclusivamente verso una determinata ” parte ” della città».
Amendola e Chaibi insistono: «Non vogliamo intralciare nè ostacolare gli accertamenti dei fatti e delle responsabilità, ma solo vederci chiaro su un tema così delicato, che vede stravolta la vita di giovani ragazze e ragazzi e delle loro famiglie»
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Il Gazzettino, 4 settembre
IL CASO ZTL

Sel chiama il questore « Subito chiarezza»

Chiesto un incontro sulla pioggia di fogli di via

TREVISO – Un incontro con il questore Cacciapaglia per fare chiarezza sulla pioggia di fogli di via da Treviso, sempre per tre anni, che negli ultimi tempi ha colpito gli attivisti del collettivo Ztl per le varie occupazioni e per la rissa in centro di inizio agosto con un gruppo di estrema destra. E quello che stanno per chiedere, in modo ufficiale, tre esponenti di Sinistra ecologia libertà: l’onorevole Giulio Marcon, il capogruppo provinciale Luigi Amendola e il capogruppo comunale Said Chaibi. «Chiediamo un po’ di chiarezza sull’uso e sull’abuso dello strumento del foglio di via, che giudichiamo anche esagerato -spiega la delegazione- siamo contro ogni tipo e forma di violenza, anche quella su come viene certe volte gestito il dissenso nel nostro territorio». «Non c’è nessuna volontà di intralcio o di ostacolo -aggiunge- ma solo un enorme desiderio di vederci chiaro, su un tema così delicato, che coinvolge e stravolge la vita di giovani ragazze e ragazzi, dei loro amici e delle loro famiglie». Non basta. Il dossier sulle violenze compiute dai gruppi di estrema destra nella Marca, messo assieme dallo stesso collettivo, dovrebbe presto finire addirittura sulla scrivania del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. A portarcelo sarà un’interrogazione parlamentare firmata proprio da Marcon. Il tutto a circa un mese dalla manifestazione contro la questura annunciata dal collettivo all’interno dell’ex Enel occupato. Nella stessa occasione Ztl aveva invitato la politica a schierarsi contro l’uso dei fogli di via da Treviso: Sinistra ecologia libertà, come alcuni pezzi del Pd, ha risposto all’appello.

Mauro Favaro

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Avviato in provincia l’osservatorio contro le mafie chiesto da SEL

Mercoledì 3 settembre si è svolto, in Provincia, il primo incontro dell’Osservatorio sulle mafie e le criminalità organizzate  nel nostro territorio. Uno strumento  voluto da Sinistra Ecologia Libertà che ha visto l’immediata e convinta partecipazione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Provinciale. Un tavolo nato con lo scopo non di sostituirsi agli organismi giudiziari, ma quello di affiancarsi a chi lotta in prima linea contro la mafia. Un luogo dove cercare di mettere in campo delle azioni concrete volte soprattutto alla promozione e sviluppo della cultura della legalità e delle buone pratiche amministrative, che possono essere un valido aiuto per contrastare questo pericoloso fenomeno.

Alla erano presenti il direttore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, il referente provinciale di Avviso Pubblico, Maria Grazia Tonon, e il referente provinciale di Libera, Franco De Vincenzis. Le  due associazioni sono protagoniste da anni nel cercare di formare e informare amministratori locali e i cittadini su cosa sono le mafie, su come si muovono anche all’interno delle amministrazioni e della società, e su tutte le attività illecite legate alla criminalità organizzata.

Attraverso degli atti ufficiali in possesso della Direzione nazionale Antimafia s’inizia a intravvedere l’emergere del fenomeno anche nella nostra provincia.  Un fenomeno che sia “Avviso pubblico” che “Libera” identificano come una “delocalizzazione” e non come una vera e propria infiltrazione totale nel nostro tessuto produttivo. Questo non significa sottovalutare il problema, anzi è proprio ora che siamo nella fase iniziale che si possono e si devono prendere misure efficaci di contrasto.

La crisi dilaniante e perdurante che stiamo vivendo, che vede un repentino impoverimento di molti piccoli e medi imprenditori, può essere terreno fertile per il fenomeno del racket e dell’usura.

Accade così che aziende decotte o in crisi di liquidità vengano, con la complicità di alcuni professionisti, comprate con denaro di dubbia provenienza. Esistono a tal proposito numerose segnalazioni da parte della procura, che evidenziano operazioni finanziarie di natura sospetta.

Anche il moltiplicarsi nel nostro territorio di sale slot e giochi di ogni genere, dove il denaro può sembrare un facile guadagno, è preso di mira dalle organizzazioni criminali, per far girare del denaro sporco e attuare fenomeni di riciclaggio e “pulizia” di proventi illeciti.

Da segnalare che mesi addietro, l’Ulss 9 ha evidenziato l’esistenza del fenomeno del gioco patologico (sono circa 200 i pazienti seguiti direttamente), ma il fenomeno è ben più grande e si parla di circa 3000 trevigiani affetti da una forte ludopatia.

Sono segnalati sempre dalla Procura, notizie di usura, dove imprenditori in grande difficoltà, sono costrettameni a ricorrere a  soldi subito con elevatissimi interessi, anche perché giorno dopo giorno banche e finanziarie anticipano somme o erogano fidi, con sempre maggiore difficoltà.

Anche i numerosi appalti riferiti ad alcune grandi opere (esempio l’autostrada Orte-Mestre e altre) iniziano a essere nel mirino della mafia.

Tutte queste informazioni in possesso di  Avviso Pubblico  e di Libera, provengono da intercettazioni telefoniche e indagini che gli organi giudiziari, hanno compiuto o continuano a compiere in tutta la nostra Regione.

Che cosa poter fare concretamente per cercare di fronteggiare come Istituzioni questi problemi?

E’ questo il compito che il nuovo strumento nato in provincia si è dato.

Anche attraverso i fondi messi a disposizione dalla recente legge regionale n.48, che non solo favorisce l’attività repressiva, ma  cerca di porre in una serie di azioni legate alla formazione e all’informazione sui fenomeni e i fatti legati alle mafie, come uno dei pilastri fondamentali per cercare di combatterla: fare formazione nelle scuole sul corretto uso del denaro, dossier da divulgare ai cittadini dove è descritto con dettaglio come le attività criminali spesso si celino  dietro delle attività apparentemente legali; una raccolta di articoli riguardanti fatti e notizie che hanno visto coinvolte le mafie nella nostra provincia, come monitoraggio del fenomeno; organizzare seminari e corsi anche per gli amministratori per cercare di renderli coscienti della pericolosità del fenomeno e come spesso attraverso dei semplici e piccoli appalti dati a ditte, può iniziare una vera e propria infiltrazione dell’attività criminale.

E’ stata avanzata anche l’ipotesi di estendere il “Patto per la Legalità” già firmato nel 2012 dalle categorie, anche agli ordini professionali, in quanto rappresentanti di soggetti potenzialmente “a rischio”. Andando così a potenziare il Protocollo di Legalità firmato dalle istituzioni nel 2014 in ambito di appalti e servizi.

Insomma, attraverso la diffusione di una maggiore cultura della legalità e delle buone pratiche amministrative, la Provincia in collaborazione con tutti i comuni della marca trevigiana, può iniziare a porre in essere una piccola ma solida e importante barriera alle mafie e a tutte le attività illegali ad esse collegate.

Luigi Amendola

consigliere provinciale

 

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