L’articolo di Adriana Vigneri apparso su “La Tribuna” dello scorso 20 marzo fa meglio capire l’orientamento del PD cittadino sulle modalità per la scelta del candidato sindaco per il rinnovo dell’amministrazione comunale del 2013. In sostanza, se bene abbiamo capito, il PD è orientato a fare una larga consultazione: delle primarie di partito; un orientamento condivisibile ed, ovviamente, ineccepibile dato che ciascun partito ha il diritto di costruire come vuole le proprie scelte.
Anche noi, Sinistra Ecologia e Libertà, stiamo definendo una lista di candidati, la più aperta e rappresentativa possibile delle istanze sociali della città, ed una rosa di nomi quali possibili candidati al ruolo di sindaco; scelte effettuate in piena autonomia e consapevoli della necessità di guardare oltre il ns recinto di iscritti e simpatizzanti .
Tutto regolare dunque?! Sul piano formale sicuramente non si può dire diversamente, ma alcune riflessioni su come si stanno impostando programmi e candidati ci sembrano importanti. La prima in ordine di importanza è sicuramente quella per cui, se si vuole realizzare un’alternativa nel governo della città, è necessario predisporre un programma ed una coalizione credibile per qualità e per forza. Da questa angolatura riteniamo che la coalizione che ha sostenuto Floriana Casellato nelle recenti elezioni provinciali sia il punto di partenza dato che solo pochi punti percentuali l’hanno separata dalla maggioranza assoluta.
In altri termini si può dire che nessuna forza democratica e progressista che si ponga, nel concreto, l’obiettivo di governare la città può farcela da sola; la logica anzi impone che da quella alleanza eventualmente si parta per ottenere nuovi consensi sociali e politici. La scelta del candidato sindaco, se è alla coalizione che si pensa, non può essere un pensiero rimandato non si sa bene a quando e, soprattutto, non può essere un optional. Spetta a tutta la coalizione interrogare la città su candidato sindaco e programma! Pensare che ogni forza politica faccia “una consultazione elettorale” per definire la propria proposta è formalmente una scelta democratica, ma sicuramente, per quanto concerne le scelte della coalizione, non risolverebbe alcun problema. Analogo sarebbe il risultato se nella definizione di un programma e di una alleanza l’unico criterio fosse quella della forza elettorale, argomento quest’ultimo certamente non eludibile, ma sicuramente non unico.
Facciamo queste affermazioni convinti che le primarie, nella nostra idea delle “primarie di coalizione”, si concretizzino nell’interrogare la città sulle proposte programmatiche, disponibili al confronto con i cittadini, le associazioni e i gruppi sociali che vorranno con noi costruire il programma; questo è anche il terreno reale di un confronto tra possibili candidati. Chissà, forse alla fine di questo confronto riusciremo a definire una proposta di candidato sindaco quasi “naturale” che oggi a noi pare non ci sia. Sinistra Ecologia e Libertà è pronta da subito ad avviare questo progetto.
SEL coordinamento circolo di Treviso
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