Aeroporto Canova – Interrogazione alla Camera

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La Parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà  On. Serena Pellegrino ha presentato presso la Camera dei Deputati un’Interrogazione a risposta scritta indirizzata al MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE e al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI sulle problematiche relative all’Aeroporto Canova di Treviso, soprattutto per quanto riguarda le Autorizzazione concesse da ENAC e il procedimento di V.I.A., oltre che le garanzie rispetto l’operato della Ditta Mestrinaro SPA.

L’iniziativa parlamentare fa seguito al rapporto di fattiva collaborazione tra la Federazione SEL di Treviso e il Comitato Aeroporto Treviso, che ha visto l’On. Pellegrino incontrare il Comitato all’iniziativa promossa dalla lista SEL/La Sinistra Unita per Treviso durante la campagna elettorale per le recenti Elezioni Comunali.

L’Interrogazione vede come co-firmatari i Deputati ZAN, ZARATTI, MARCON, BRANDOLIN, RIZZETTO e PRODANI.

Per la Federazione SEL di Treviso

Il Resp. Comunicazione

Stefano Dall’Agata

camera

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01568

presentato da

PELLEGRINO Serena

testo di

Venerdì 2 agosto 2013, seduta n. 64

PELLEGRINO, ZAN, ZARATTI, MARCON, BRANDOLIN, RIZZETTO e PRODANI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il sedime dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso si colloca a ridosso del perimetro del parco naturale regionale del fiume Sile istituito con legge regionale n. 8 del 1991 e ricade, in piccola parte, all’interno di esso; è adiacente al perimetro dell’area SIC IT 3240028 fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest, istituita ai sensi della direttiva 92/43/CEE habitat, e costituisce elemento di continuità tra l’abitato della frazione di San Giuseppe in comune di Treviso e l’abitato del capoluogo del comune di Quinto, tanto che le abitazioni più prossime sono addirittura adiacenti alla recinzione dell’aviosuperficie. Si precisa che seppur in piccola parte il sedime dell’aeroporto ricade in quest’area di interesse comunitario;
l’impatto che l’attività aeroportuale determina sulla residenza e sull’ambiente circostante allo stato attuale, è evidente. Gli apparecchi durante le fasi di atterraggio e decollo sorvolano, a poche decine di metri, sia zone densamente popolate che ambiti del Fiume Sile, ben noto a tutti come fiume di risorgiva più importante d’Italia;
in relazione al piano di sviluppo aeroportuale (progetto 1/2012), per quanto concerne l’aeroporto Antonio Canova di Treviso si osserva che il progetto di ampliamento, ad avviso dell’interrogante, non rispetta le normative Ue sulla procedura d’impatto ambientale;
per il Canova è stata chiesta la compatibilità ambientale il 6 dicembre 2002, e dopo il parere interlocutorio negativo del Ministero dell’ambiente, datato 2007, le autorità competenti avrebbero dovuto presentare una nuova VIA entro tre mesi, ma di fatto non è avvenuto;
nonostante questo, le società di gestione dell’aeroporto, SAVE spa e AERTRE spa a partire dal 2007, hanno realizzato comunque gli interventi di ampliamento: terminal, nuovi parcheggi interni ed esterni alla struttura ed ancora ampliamenti dell’aerostazione;
nel 2011 ENAC richiede alla Commissione VIA del Mattm un’autorizzazione per interventi di potenziamento e sviluppo delle infrastrutture di volo: rifacimento della pista ampliamento della superficie interessata dai movimenti a terra, nonché opere impiantistiche ed idrauliche. Tali opere sono state eseguite grazie a un documento del Ministero dell’ambiente del 5 maggio 2011 che ha concesso parere favorevole all’esclusione della procedura VIA. Tale atto è stato impugnato da Italia Nostra e dal Comitato aeroporto di Treviso con ricorso in giudizio al TAR del Veneto (n. di protocollo 1528 del 2011);
l’autorizzazione all’esclusione avrebbe permesso un ulteriore sviluppo delle attività aeroportuali, con un aumento degli impatti su persone e territorio;
nel 2011 ENAC autorizzava 8 movimenti/ora sullo scalo Canova affermando che il decreto DSA-DEC-2007-000039 del 14 maggio 2007, che limitava a 16.300 movimenti/anno non fosse attuativo, rimandando all’articolo 687 del codice della navigazione secondo il quale «l’unica autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo» sia l’ENAC; si è così sforato, nel periodo dal 2007 al 2012, il limite considerato cautelativo dal Ministero dell’ambiente;
nel marzo del 2012, ENAC presenta un master plan di sviluppo delle attività connesse all’aeroporto Canova che comporterebbe la triplicazione del numero dei voli, attualmente pari a 16.300 annui e un aumento dei passeggeri da due milioni attuali a cinque milioni e seicentomila. Questo comporterebbe un ulteriore impatto ambientale ed un aggravio sulle vie di comunicazione limitrofe e sulle aree urbane interessate con un conseguente aumento dell’inquinamento sia acustico che atmosferico. Non ultimo le ricadute sul parco regionale del fiume Sile, area di alto valore naturalistico, sarebbero di grande impatto ambientale;
anche la più recente normativa regionale sul governo del territorio (legge regionale 11/2004) sancisce che lo sviluppo, in generale, debba soddisfare a requisiti di sostenibilità non pregiudicare la qualità della vita dei cittadini e delle generazioni future e rispettare le risorse naturali;
alla procedura di VIA del master plan dell’aeroporto di Treviso sono giunte innumerevoli osservazioni contrarie al progetto, da parte di associazioni ambientaliste quali LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA, Salviamo il Paesaggio, nonché ANPI, FARE TREVISO, Comitati cittadini, comune di Zero Branco e comune di Quinto di Treviso;
queste osservazioni hanno evidenziate, sia innumerevoli incongruenze sull’iter fino ad oggi seguito, sia possibili illeciti commessi dall’azienda MESTRINARO spa di Zero Branco di Treviso che, come denunciato dal Comitato antiampliamento su Il Gazzettino di Treviso del 17 aprile 2013, potrebbe aver conferito materiale altamente tossico e nocivo nell’esecuzione dei lavori (giugno/dicembre 2011) di sottofondo della pista di volo dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso;
la MESTRINARO spa risulta infatti già indagata dalla Procura di Venezia e di Vicenza per l’utilizzo di rifiuti tossici, impiegati nei lavori di sottofondo, eseguiti per la costruzione delle autostrade Val Dastico (VI), della A4 Venezia/Trieste, e del parcheggio dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, così come denunciato dal Corriere Veneto del 6 luglio 2013 e dalla pagina nazionale del quotidiano La Tribuna di Treviso del 13 aprile 2013 –:
se i Ministri interrogati:
a) intendano fare chiarezza su questa aggrovigliata situazione procedurale creatasi nel corso degli anni e che ENAC ha dimostrato di non saper governare;
b) se ritengano, a fronte di questa situazione, di sospendere l’iter procedurale di VIA del marzo 2012, in attesa di far chiarezza sullo sforamento dei lavori eseguiti, ma non autorizzati, nel 2011 all’interno del Parco del Sile, così come denunciato da Legambiente Treviso nelle sue osservazioni presso la Commissione VIA dello stesso Ministero;
c) se, in particolare, il Ministero delle infrastrutture dei trasporti intenda avviare un’indagine conoscitiva dei fatti avvenuti in questi ultimi anni sullo sviluppo dell’aerostazione in questione, e sul ruolo che ENAC (ente predisposto al controllo, verifica, nonché responsabile di tutti i progetti in ambito di aviazione civile), abbia avuto in questa vicenda di normative non applicate e di decreti ministeriali non rispettati. (4-01568)

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