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Il Consiglio Provinciale contro la chiusura degli uffici postali

 Su proposta del gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, il Consiglio Provinciale di Treviso si è schierato contro la chiusura degli uffici postali decisa da Poste Italiane e a fianco degli amministratori e dei cittadini che protestano a difesa del servizio universalistico.
 Mercoledì 11 marzo il Consiglio Provinciale ha infatti approvato un ordine del giorno a prima firma Luigi Amendola, di Sinistra Ecologia Libertà, e  sottoscritto anche da UDC, Marca Civica e PD, contro la chiusura degli uffici postali, già presentato  il 26 febbraio scorso.
Un documento che ha visto il voto unanime di tutto il Consiglio per manifestare  il proprio sostegno ai Sindaci che si sono mobilitati contro la decisione di Poste Italiane di ridurre il servizio universalistico nel loro territorio e per impegnare la Giunta e il Presidente della Provincia ad adoperarsi presso Poste Italiane spa per scongiurare l’ipotesi di soppressione dei 15 uffici postali, in sinergia con comuni, sindacati e altri soggetti sociali e istituzionali mobilitati a difesa del servizio postale universalistico.giu le mani

la decisione di Poste italiane spa di ridurre il perimetro del servizio universale nei modi anzi descritti conferma la volontà da parte della società di perseguire la mera logica del profitto puntando su assicurazioni, carte di credito, telefonia mobile e servizi finanziari in genere, che nulla hanno a che fare con il servizio universale, a scapito delle esigenze della collettività, chiudendo uffici che ritiene «improduttivi» o «diseconomici», senza considerare che i servizi postali rappresentano un servizio fondamentale per lo svolgimento delle attività quotidiane di numerosissime imprese, famiglie e residenti anziani che si troveranno nella condizione di non poter più usufruire di prestazioni essenziali, quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a fare lunghe file nei giorni di apertura, ritardare le operazioni o affrontare frequenti e difficili spostamenti nei territori più disagiati.

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Avviato in provincia l’osservatorio contro le mafie chiesto da SEL

Mercoledì 3 settembre si è svolto, in Provincia, il primo incontro dell’Osservatorio sulle mafie e le criminalità organizzate  nel nostro territorio. Uno strumento  voluto da Sinistra Ecologia Libertà che ha visto l’immediata e convinta partecipazione di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Provinciale. Un tavolo nato con lo scopo non di sostituirsi agli organismi giudiziari, ma quello di affiancarsi a chi lotta in prima linea contro la mafia. Un luogo dove cercare di mettere in campo delle azioni concrete volte soprattutto alla promozione e sviluppo della cultura della legalità e delle buone pratiche amministrative, che possono essere un valido aiuto per contrastare questo pericoloso fenomeno.

Alla erano presenti il direttore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, il referente provinciale di Avviso Pubblico, Maria Grazia Tonon, e il referente provinciale di Libera, Franco De Vincenzis. Le  due associazioni sono protagoniste da anni nel cercare di formare e informare amministratori locali e i cittadini su cosa sono le mafie, su come si muovono anche all’interno delle amministrazioni e della società, e su tutte le attività illecite legate alla criminalità organizzata.

Attraverso degli atti ufficiali in possesso della Direzione nazionale Antimafia s’inizia a intravvedere l’emergere del fenomeno anche nella nostra provincia.  Un fenomeno che sia “Avviso pubblico” che “Libera” identificano come una “delocalizzazione” e non come una vera e propria infiltrazione totale nel nostro tessuto produttivo. Questo non significa sottovalutare il problema, anzi è proprio ora che siamo nella fase iniziale che si possono e si devono prendere misure efficaci di contrasto.

La crisi dilaniante e perdurante che stiamo vivendo, che vede un repentino impoverimento di molti piccoli e medi imprenditori, può essere terreno fertile per il fenomeno del racket e dell’usura.

Accade così che aziende decotte o in crisi di liquidità vengano, con la complicità di alcuni professionisti, comprate con denaro di dubbia provenienza. Esistono a tal proposito numerose segnalazioni da parte della procura, che evidenziano operazioni finanziarie di natura sospetta.

Anche il moltiplicarsi nel nostro territorio di sale slot e giochi di ogni genere, dove il denaro può sembrare un facile guadagno, è preso di mira dalle organizzazioni criminali, per far girare del denaro sporco e attuare fenomeni di riciclaggio e “pulizia” di proventi illeciti.

Da segnalare che mesi addietro, l’Ulss 9 ha evidenziato l’esistenza del fenomeno del gioco patologico (sono circa 200 i pazienti seguiti direttamente), ma il fenomeno è ben più grande e si parla di circa 3000 trevigiani affetti da una forte ludopatia.

Sono segnalati sempre dalla Procura, notizie di usura, dove imprenditori in grande difficoltà, sono costrettameni a ricorrere a  soldi subito con elevatissimi interessi, anche perché giorno dopo giorno banche e finanziarie anticipano somme o erogano fidi, con sempre maggiore difficoltà.

Anche i numerosi appalti riferiti ad alcune grandi opere (esempio l’autostrada Orte-Mestre e altre) iniziano a essere nel mirino della mafia.

Tutte queste informazioni in possesso di  Avviso Pubblico  e di Libera, provengono da intercettazioni telefoniche e indagini che gli organi giudiziari, hanno compiuto o continuano a compiere in tutta la nostra Regione.

Che cosa poter fare concretamente per cercare di fronteggiare come Istituzioni questi problemi?

E’ questo il compito che il nuovo strumento nato in provincia si è dato.

Anche attraverso i fondi messi a disposizione dalla recente legge regionale n.48, che non solo favorisce l’attività repressiva, ma  cerca di porre in una serie di azioni legate alla formazione e all’informazione sui fenomeni e i fatti legati alle mafie, come uno dei pilastri fondamentali per cercare di combatterla: fare formazione nelle scuole sul corretto uso del denaro, dossier da divulgare ai cittadini dove è descritto con dettaglio come le attività criminali spesso si celino  dietro delle attività apparentemente legali; una raccolta di articoli riguardanti fatti e notizie che hanno visto coinvolte le mafie nella nostra provincia, come monitoraggio del fenomeno; organizzare seminari e corsi anche per gli amministratori per cercare di renderli coscienti della pericolosità del fenomeno e come spesso attraverso dei semplici e piccoli appalti dati a ditte, può iniziare una vera e propria infiltrazione dell’attività criminale.

E’ stata avanzata anche l’ipotesi di estendere il “Patto per la Legalità” già firmato nel 2012 dalle categorie, anche agli ordini professionali, in quanto rappresentanti di soggetti potenzialmente “a rischio”. Andando così a potenziare il Protocollo di Legalità firmato dalle istituzioni nel 2014 in ambito di appalti e servizi.

Insomma, attraverso la diffusione di una maggiore cultura della legalità e delle buone pratiche amministrative, la Provincia in collaborazione con tutti i comuni della marca trevigiana, può iniziare a porre in essere una piccola ma solida e importante barriera alle mafie e a tutte le attività illegali ad esse collegate.

Luigi Amendola

consigliere provinciale

 

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La PaTreVe : tanto potere in mano di pochi

Da molto tempo si parla di PaTreVe, una nuova unione di territorio che dovrebbe comprendere le Province di Treviso, Venezia e Padova. Qualcosa di unico nel suo genere, in tutto il nostro paese.
Già questo dovrebbe porre delle domande a qualcuno. Un territorio vasto come metà della Regione Veneto, che dovrà occuparsi di grandi temi come lo sviluppo economico, la costruzione di strade, di ponti, di pianificazione urbanistica, di valorizzare il territorio e della sua tutela. Insieme alla gestione del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Insomma un ente amministrativo enorme. Tutti o quasi si stanno esprimendo con fervore a questa nuova soluzione di governo del territorio, dimenticandosi però di una cosa fondamentale. In questa nuova macchina amministrativa che potrebbe gestire risorse per centinaia di milioni di euro per conto dei cittadini, sono proprio questi ultimi che mancheranno nella loro gestione. Infatti, nessuno si sta ponendo seriamente il problema della partecipazione democratica, nell’amministrazione di questo nuovo ente territoriale.
Le nuove riforme dell’attuale governo stanno svuotando rapidamente le istituzioni di tutta la rappresentanza elettiva. Come se questa fosse la ” sola ” causa del malgoverno del paese. Nessuno si pone invece il problema contrario. Certamente negli ultimi anni siamo stati malgovernati ed anche male amministrati, ma questo forse è stato causato da scelte sbagliate e non da come sono composte le istituzioni. Bisogna fare molta attenzione nel porre nelle mani di poche persone, un grande potere.
Certo i Sindaci (che saranno l’assemblea del nuovo ente) e che dovranno gestire la PaTreVe, saranno pure capaci, ma ricordiamoci che gli stessi sono stati eletti , per il solo ambito del loro comune e con un mandato elettorale e del cittadino ben preciso e circostanziato. Non si capisce il perché essi si dovrebbero occupare anche di questioni che non appartengono al loro comune. Ormai si sta perdendo il concetto della rappresentanza democratica. Tu cittadino, ti scegli chi ti deve rappresentare per ogni livello istituzionale, e a lui chiedi spiegazioni di quello che ha fatto nel suo mandato elettorale. A lui chiedi trasparenza e disponibilità nell’affrontare temi e problemi che ti riguardano e che riguardano il territorio in cui vivi, e chiedi delle risposte. Invece con questo nuovo processo amministrativo, si tende a fare perfettamente il contrario. I grandi poteri economici, come Unindustria (la più favorevole alla PaTreVe) detteranno, di fatto, le condizioni nella gestione politica del nuovo ente e sicuramente con il solo scopo di produrre profitto per le aziende a lei associate. E’ un pericolo che nessuno sta ponendo seriamente in luce e questo ci preoccupa.
Non pensiamo che chi vede il nostro territorio come fonte di guadagno, possa avere a cuore un suo sviluppo equo e sostenibile.
Consideriamo ora anche l’aspetto della rappresentanza.
Noi abbiamo già delle Consorziate o Società gestite direttamente dai comuni. Un esempio è l’Ascopiave, che è una Holding che gestisce il gas e non solo per tutto il nostro territorio. La sua governance è in mano ai partiti maggiori, che nelle stanze chiuse, si dividono i membri del suo consiglio di amministrazione. Sfidiamo chiunque a conoscere i nomi di chi è seduto nella stanza dei bottoni di questa grande società. La cosa è semplice, perché essi sono nominati e non eletti e quindi il cittadino è patreche?escluso, di fatto, nella scelta, non ne è nemmeno a conoscenza della sua esistenza. Inoltre lo stesso non partecipa alla sua gestione in nessun modo, pur “subendone” le scelte.
Siamo preoccupati per l’estrema facilità con cui si tende ora ad affrontare un tema così delicato e importante che ci riguarda da vicino come l’amministrazione del territorio.
Non capiamo perché si continua a sottovalutare il problema della rappresentanza democratica nelle istituzioni, continuando a eliminare tutti i processi elettivi, trasformando gli enti territoriali in rappresentanze di secondo livello. Dimenticando che così i cittadini saranno sempre più lontani dalla cosa pubblica e si sentiranno ancor più estranei dalla vita poltica.
Infine, se si deve mandare a casa il malgoverno della Lega, è più realizzante e democratico farlo con i cittadini accanto, che pongono nelle tue mani la loro speranza di cambiamento. Senza dover usare ” fantasiosi” processi di ingegneria istituzionale, di cui pochi o nessuno riesce a capire la vera utilità.
Luigi Amendola

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SEL con Giulio Marcon al presidio dei lavoratori Electrolux a Susegana

Una delegazione di Sinistra Ecologia Libertà, composta dal deputato di collegio Giulio Marcon, il coordinatore provinciale Luca De Marco, il capogruppo in consiglio provinciale Luigi Amendola e in consiglio comunale a Treviso Said Chaibi, e compagne e compagni del circolo di Conegliano e del provinciale, ha portato sabato pomeriggio la propriaImmagineImmagine

solidarietà ai lavoratori in lotta della Electrolux presso il presidio fisso davanti all’ingresso dello stabilimento di Susegana.
Augustin Breda, della RSU, ha illustrato ai convenuti la situazione della trattativa e le questioni in gioco. Nei prossimi giorni i lavoratori in assemblea decideranno in merito alla prosecuzione e alla forme della mobilitazione, in rapporto agli ultimi sviluppi della vicenda.
Il deputato Marcon ha assicurato l’impegno del gruppo parlamentare a sostegno della difesa dei diritti del lavoro, a fronte di una vertenza che rischia di rappresentare un salto di paradigma nel quale di svalorizza il lavoro e si intacca una barriera finora invalicata come quella della drastica riduzione della retribuzione netta dei lavoratori in cambio della permanenza delle produzioni in Italia. La lettera di intenti di Electrolux, che si chiude con una forma ricattatoria rispetto alla lotta in atto, non rappresenta ancora la soluzione della vertenza. I deputati di SEL si adopereranno per allargare il fronte di sostegno e coinvolgere il maggior numero di parlamentari, anche delle altre forze politiche sensibili alla questione, per organizzare una presenza massiccia nei prossimi giorni a fianco dei lavoratori.
Luca De Marco ha assicurato il sostegno della Federazione provinciale e dei circoli territoriali di SEL ai lavoratori in lotta, e ha consegnato un contributo economico per le spese del presidio frutto di una colletta tra i membri dell’Assemblea provinciale di SEL.
Quasi nelle stesse ore, la deputata di SEL Serena Pellegrino portava la propria solidarietà al presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento Electrolux di Porcia.

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Ambiente e rifiuti: un binomio possibile.

4 giugno 2013 ore 21.00

sala Aldo Moro Mogliano Veneto (TV)

rifiutiNe parliamo con:
Vincenzo Genovese Autore delle osservazioni di SEL al piano rifiuti

Oscar Mancini Responsabile ambiente e territorio SEL Veneto

Giorgio Massimi Comitato NO INCENERITORE

Luigi Amendola Capogruppo di SEL in Consiglio Provinciale

Luca de Marco Coordinatore Provinciale di SEL

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Il Gruppo Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, accanto a Said Chaibi

SEL lungo Vendola

 

Molto grave per noi, quello che sta accadendo nei confronti sia del nostro partito che del nostro candidato eletto in Consiglio Comunale  di Treviso, Said Chaibi.

 

Prima il chiaro attacco razzista e xenofobo, sia sulle pagine di Facebook di Gentilini Sindaco che su un volantino dove  venivano raffigurati  la Presidente della Camera dei Deputati on. Laura Boldrini accanto ad una foto di Said  e ora ieri,  addirittura inseguito dopo aver attaccato dei manifesti elettorali per Manildo Sindaco.
Non accettiamo questo comportamento nei confronti di nessuno, figuriamoci se poi avviene per un nostro candidato.

Ogni tipo di idea  se espressa in modo democratico  e civile,  deve essere rispettata.

In un momento storico ove la richiesta di maggiore integrazione è viva e presente, anche attraverso il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce nel nostro paese da cittadini stranieri,  risulta  evidente la lontananza dalla realtà di chi invece continua in una  noiosa, antica e perdente battaglia, nella contrapposizione tra italiani e stranieri.

Si può essere favorevoli o contrari ad ogni tipo di proposta,  ma mai si deve arrivare ad un clima di intolleranza .

Chiediamo a tutte le Autorità preposte all’ordine pubblico di effettuare, quanto sia possibile per evitare questi atteggiamenti ostili nei confronti del nostro partito e sopratutto nei confronti di Said.
La politica è un confronto democratico, non una caccia alle streghe di false paure, create spesso ad hoc, per aumentare il clima di intolleranza e di odio. Ora basta.
A Said , va’ tutto il nostro affetto e la nostra piena solidarietà 

Luigi Amendola
Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà 
Provincia di Treviso

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Accanto a “Libera la Domenica”

Il Gruppo Consiliare di SEL alla Provincia di Treviso ha presentato ieri il seguente Ordine del Giorno, a sostegno della proposta di legge presentata il giorno 14 maggio alla Camera dei Deputati per dire No alla apertura degli esercizi commerciale la domenica ed i giorni festivi.

L’iniziativa fa seguito alle decisioni prese dal Coordinamento Provinciale di SEL nella riunione di giovedì 4 aprile 2013

https://seltv.wordpress.com/2013/04/05/sel-rifiuti-zero-libera-la-domenica-no-tares-ed-altre-proposte/

libera la domenica
 
Ordine del Giorno
Libera la Domenica

Premesso che:

L’art 31 del Decreto Legge n. 201/2011 del cosiddetto “ Decreto Salva Italia” dal 1° gennaio 2012, ha liberalizzato definitivamente e senza esclusioni ed in tutto il territorio nazionale, il regime degli orari degli esercizi commerciali, superando il previgente principio generale dell’obbligo di chiusura domenicale e festiva dei negozi.
Secondo il governo Monti, questa eliminazione dei limiti e delle prescrizioni in materia degli orari, sarebbe correlata alla necessità di adeguare la disciplina nazionale ai principi previsti dall’ordinamento comunitario in tema di libera concorrenza tra gli operatori e pari opportunità di accesso al mercato;

Considerato che:

Alla Camera dei Deputati, nel mese di marzo 2012 era stato già proposto, ma non approvato, un Ordine del Giorno che avrebbe impegnato il Governo “ a rivedere” l’attuale disposizione in materia di liberalizzazioni, prevedendo la formulazione di una norma apposita e specifica, di concerto con le Associazioni di Categoria interessate e gli Enti Locali, in grado di prevedere una graduale revisione del principio delle liberalizzazioni degli orari del commercio, considerando anche e soprattutto la crisi economica del nostro paese, che colpisce in modo particolare il settore del commercio e quella della piccola e media distribuzione,
Inoltre; la liberalizzazione degli orari per gli esercizi commerciali, mette a rischio anche la sopravvivenza dei negozi al dettaglio che stanno scomparendo a vantaggio della grande distribuzione.
Non meno importante sottolineare che, la teorica spinta ad una maggiore apertura al mercato, non deve negare il diritto al giusto riposo dei lavoratori, alla partecipazione alla vita di comunità potendo anche rispettare le festività civili e religiose.
La chiusura nei giorni festivi e nelle domeniche, permetterebbe a lavoratori ed imprenditori di poter stare in famiglia, condividendo insieme anche ad amici, tempo libero ed interessi.

Il Consiglio Provinciale:

aderisce alla Campagna Nazionale “ Libera la Domenica” che ha già visto l’adesione delle Associazioni Sindacali ( CGIL CISL UIL ) di categoria, la Conferenza Episcopale Italiana e la CONFESERCENTI del nostro territorio ed invita i parlamentari veneti a sostenere la proposta di legge depositata il giorno 14 maggio 2013 presso la Camera dei Deputati volta a cambiare la normativa sulle liberalizzazioni degli orari, riportando nell’ambito delle competenze delle Regioni, le decisioni sulle aperture degli esercizi commerciali..

Il Consigliere Provinciale

Luigi Amendola


allegata la proposta di legge
http://www.liberaladomenica.it/wp-content/uploads/2012/11/Gazzetta-Ufficiale-annuncio-proposta-di-legge.jpg

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Disagio sociale, una mano tesa dalla Provincia di Treviso

di Luigi Amendola*

mano-tesaDisoccupazione, precariato, contrazione dei consumi, rapida crescita della povertà, dilatazione delle zone di vulnerabilità della stessa sfera emotiva di persone  che molto spesso oggi portano a tragiche conseguenze,  hanno reso drammatica  la crisi economica, alimentata dalla politica del governo Berlusconi, e che ha ricevuto il colpo di grazia da  Monti, il proconsole insediato in Italia dalla Merkel per realizzare l’austerità fiscale. Una politica di austerità, fatta di  drastici tagli delle spese e di un aumento delle tasse, perverso, perché  ha infierito solo sui  ceti più deboli, della quale si era innamorata l’Europa,  

Un’austerità miope, al servizio dei poteri forti, che oggi, da quegli stessi che l’hanno voluta ed imposta, è considerata fallimentare. La stessa Commissione europea che l’ha imposta, oggi ammette di aver sottovalutato i danni che avrebbe provocato,  mentre ieri è rimasta sorda al richiamo di quanti mettevano in guardia che il taglio delle spese e l’aumento della pressione fiscale avrebbe finito per aprire ulteriori ferite ad economie depresse che già stavano attraversando gravi difficoltà, avrebbe portato alla scomparsa di migliaia di aziende, contratto la domanda di beni e servizi, avrebbe fatto esplodere la disoccupazione, avrebbe reso incerta la speranza nel futuro di milioni di giovani.

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La sicurezza idrogeologica e la relativa messa in sicurezza del nostro territorio sono delle vere priorità.

priulaIl ponte della Priula sarà oggetto di lavori di consolidamento per gli effetti di profonda erosione di alcuni piloni , causati dalla erosione del fume Piave. Almeno questo è stato affermato da dirigenti di Anas e Veneto Strade , presenti il giorno 28 febbraio u.s , insieme a al Genio Civile della Regione Veneto , durante la loro audizione avvenuta nella seduta congiunta della 2a e 4a commissione consiliare permanente ( Ambiente , Viabilità e Protezione Civile ).

Seduta da noi chiesta a seguito delle ingenti e copiose precipitazioni di pioggia , che hanno portato il fiume Piave ad una forte e continua erosione della struttura di alcuni piloni , anche a seguito di alcune segnalazioni pervenuteci da associazioni ambientaliste e cittadini preoccupati .

L’Anas ha dichiarato che provvederà con lo stanziamento di una somma di circa 1.600.000 euro ad iniziare a breve i lavori di consolidamento insieme ad una profonda ristrutturazione di alcune parti dello storico ponte.

Durante il Consiglio Provinciale del giorno 30 gennaio 2013 era stato approvato all’unanimità , un nostro Ordine del Giorno dal titolo “ La messa in sicurezza del nostro territorio è una priorità da non rinviare”.

Questa deliberazione era nata con l’intento di creare massima attenzione , sul fenomeno rischio esondazione e relativi allagamenti che causano danni a cose e a tutte le attività produttive della marca . Non a caso sono anni che sempre nel mese di novembre , basta un precipitazione al di sopra del normale , per determinare enormi disagi a molte parti della nostra provincia a causa di corsi d’acqua che superando i loro argini naturali , tendono ad arrivare ad inondare interi quartieri di Treviso buona parte dei comuni contermini , evidenziando una non corretta pianificazione urbanistica in buona parte della Marca Trevigiana.

Troppo cemento , una cattiva manutenzione degli argini e forse anche una sottovalutazione del rischio idrogeologico presente .

A tal proposito nel nostro Ordine del Giorno si fa riferimento ad una precisa direttiva europea la 2007/60 ( piano delle alluvioni ) che detta delle determinate tappe a cui tutti gli Stati Membri si devono adeguare , attraverso la produzione entro giugno del 2013 di dettagliate mappe della pericolosità da alluvione e mappe di rischio , assolutamente necessarie per una corretta pianificazione urbanistica ( PAT e PATI) . Si è quindi chiesta , Invitando il Genio Civile della Regione Veneto di relazionare il Consiglio Provinciale sullo stato di avanzamento di alcuni cantieri , volti a “curare “ i corsi d’acqua e lo stato di attuazione della direttiva europea .

La direttiva Europea 2007 /60 istituisce un quadro per la valutazione e gestione dei rischi di alluvione . Nella precedente direttiva 2000/ 60 era stato introdotto semplicemente il principio della buona qualità di tutte le acque , ma non era stato fissato alcun obiettivo relativo alla gestione del rischio alluvione né tenuto conto dell’aumento dei rischi di alluvione , a causa dei cambiamenti climatici. Ogni bacino idrografico viene “ assegnato “ a Distretti Idrografici , includendovi le acque costiere comprese quelle sotterranee. Ogni stato Membro indica una Autorità competente che nel nostro caso è L’autorità di bacino che per il nostro territorio ha una competenza diretta sul Distretto Idrografico delle Alpi Orientali. ( 14 bacini , 3 Regioni 2 Provincie autonome e 4 stati ) . Ciascun Distretto deve provvedere a predisporre un idoneo piano di gestione . Vengono fissate anche scadenze temporali ben definite e precise a cui ogni stato membro si deve attenere. La prossima scadenza che dovrà essere da noi rispettata sarà quella di Giugno 2013 dove dovranno essere redatte delle Mappe della pericolosità da alluvione e Mappe del rischio di alluvioni. Mentre l’ultimo termine per la pubblicazione di Piani di Gestione sarà giugno 2015 .

Immaginando una evidente complessità delle norme presenti , abbiamo proposto non solo la massima divulgazione delle cultura della protezione del territorio , compresa quindi ad una limitazione di uso sconsiderato di nuovo cemento , ma la redazione di un apposito Vademecum redatto dalla Provincia di Treviso , da distribuire a tutti gli Amministratori Locali , per aiutarli a districarsi da una legislazione complessa che permetta anche a chi si occupa di pianificazione urbana , di non doversi avvalere spessissimo di consulenti esterni assai costosi.

Non dimentichiamoci che la partecipazione alla pianificazione urbana anche da parte dei cittadini , deve per forza passare anche e sopratutto attraverso la comprensione semplice e chiara di norme assai difficili ed incomprensibili per la quasi totalità di tutti noi .

Ultimo ma non meno importante tema discusso sempre nelle commissione e sempre da noi proposto al Genio Civile della Regione , che pur ammettendo la presenza di cantieri volti al contenimento delle acque , lamenta una sempre maggiore difficoltà nel procurare risorse economiche da destinare ad una corretta pianificazione e programmazione dei vari lavori di messa in sicurezza del nostro territorio

Diventa sempre meno “ virtuoso “ sostenere una politica di contenimento della spesa pubblica anche attraverso le strette maglie del nostro patto di stabilità Interno .Al contrario un allargamento delle spesa pubblica volta ad investimenti che riguardano la messa in sicurezza del territorio da tutti i punti di vista , sembra veramente l’unica via da seguire per avere da una parte, una protezione dei luoghi dove viviamo e dall’altra, la creazione di nuovi posti di lavoro per il nostro territorio.

Luigi Amendola

Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà

Provincia di Treviso

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La Provincia di Treviso e L’Edilizia scolastica …una eterna “ desiderata “

A seguito delle continue segnalazioni da parte degli studenti e degli utenti e dei genitori dei ragazzi  , accompagnate anche da visite e colloqui anche con i Presidi di alcune scuole superiori della Provincia di Treviso , abbiamo deciso di chiedere la convocazione urgente della Commissione Edilizia Scolastica provinciale che avverrà il giorno 7 febbraio alle ore 18.30 presso la sala consiliare del Sant’Artemio.

La nostra richieste è stata immediatamente firmata e sottoscritta dal Capogruppo del Pd e di quello del Centro Democratico provinciali, che condivideranno con noi questa battaglia 

 

 

Per questo appuntamento abbiamo espressamente richiesto la presenza degli studenti di alcune scuole che presenteranno un dettagliato dossier , che verrà poi consegnato all’Assessore alla Edilizia Scolastica Provinciale ed al Presidente Muraro, dove verranno sottolineate e denunciate le situazioni più critiche e difficili di alcuni Istituti scolastici trevigiani.

 

Onestamente il continuo ripetersi di disagi a carico degli studenti e anche di chi vi lavora è sinceramente diventato insopportabile e non può più essere continuamente rinviato l’inizio di qualche soluzione concreta.

 

 

 

Conosciamo l’effetto della “ famigerata “ spending review” del Governo Monti che ha di fatto   impoverito tutti gli enti locali, ma questa non può essere una giustificazione perenne e risolutiva al problema delle strutture scolastiche fatiscenti e inadeguate .

 

Chi governa il nostro territorio ha ora il dovere di trovare le idonee risorse o attuare piani di intervento ( accorpamenti o spostamenti ) per determinare un corretto ed idoneo piano di ristrutturazione della  Edilizia Scolastica Provinciale.

 

 

Sinceramente siamo abbastanza stufi delle “ desiderata “ scritte su qualche foglio , o delle continue promesse fatte anche a mezzo stampa .

 

Pensiamo che sia arrivato il momento di dare delle risposte concrete ai molti disagi che vivono quotidianamente  gli studenti trevigiani.

 

 

Abbiamo  la sensazione che la giunta provinciale ultimante , sia stata più attenta ai vari cambi di poltroncine dei vari Enti , che  essere realmente accanto ai cittadini della marca.

 

 

Poche ma importanti sono le funzioni che rimangono in mano all’Ente Provincia , e chiediamo che,a questo punto la scuola sia una di quelle più importanti e soprattutto quella che merita maggiore attenzione da parte del Presidente Muraro.

DI STRADE E ROTONDE ……NE ABBIAMO PURE TROPPE!

 

 

Luigi Amendola

Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà

Provincia di Treviso

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